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Terzo Percorso

 

Sede di Arezzo

 

LABORATORIO DELLE IDEE

 

Direttore

Prof. CARLO BEONI

 

Materia

TERZO PERCORSO ANNO ACCADEMICO 2021 - 2022

MONDO-VISIONI.Scenografie ed utopie per questo ed altri mondi


La pandemia da coronavirus può essere rappresentata come la tempesta perfetta. 

Ha sottoposto a dura prova i sistemi sanitari, economici oltre a quello delle relazioni sociali del 

mondo intero, fino al punto da generare il dubbio c/a la sostenibilità dei modelli economici che avevano svolto la loro funzione per decenni ed erano stati funzionali alla conservazione di equilibri dinamici ritenuti, al di là di ogni dubbio, vincenti. 

Uno su tutti il modello economico riconducibile al concetto di libero mercato. 

Laddove la metafora di O.Neurath “siamo come dei marinai che debbano ricostruire la loro nave in mare aperto...usando il legname alla deriva della loro imbarcazione distrutta dalla tempesta”, esprime le difficoltà dell’impresa che ci attende, riguarda non solamente gli aspetti materiali (sanitari, economici, sociali) ma soprattutto riconducibili alla componente culturale, alla quale è da imputare la vera causa della congiuntura che andiamo vivendo. 

Nel corso degli ultimi decenni, il mondo intero si è trovato a confrontarsi ciclicamente nell’impossibilità di fornire risposte adeguate agli stress con i quali andava confrontandosi. 

Possiamo pensare alla crisi energetica dell’ultimo quarto del Novecento, alla più recente crisi finanziaria del 2008 senza dimenticare le soluzioni adottate in tali contesti, scelte che hanno contribuito al superamento della fase “acuta” delle rispettive crisi senza riuscire però a produrre un cambio di paradigma che sarebbe stato assolutamente necessario. 

Le crisi sopra ricordate riguardano il recente passato e consentono di osservare, anche con il necessario distacco ciò che è accaduto e perché. 

La lettura di quanto è avvenuto segnala una profonda inadeguatezza anche della complessiva risposta politica tale da apparire “simmetrica” alle precedenti decisioni/soluzioni che avevano generato fasi caratterizzate da profondi mutamenti rimasti senza governo. 

Le soluzioni erano forse il problema e dovremmo trovarci adesso nella condizione di sciogliere tale interrogativo. Ma non siamo in grado di farlo. 

Esemplificativo risulta essere lo scenario riguardante i cambiamenti climatici i quali interessano per le conseguenze nella sfera economica e la sostenibilità del modello di sviluppo ponendo in secondo piano altri aspetti che condizioneranno pesantemente la qualità della vita della specie sapiens e la sopravvivenza di alcune forme di vita. 

Come è noto, il grande problema che deve essere risolto nell’immediato, riguarda la produzione/riduzione di CO2 all’interno di una cornice rappresentata dagli accordi World Trade Organization. 

Ci troviamo a confrontarci con alcune contraddizioni che possono essere considerati paradossi.. 

Gli accordi WTO sul libero commercio globale prevedono ogni possibile libertà per quanto concerne la produzione, il trasferimento ed il commercio di manufatti o risorse in un mondo dove è consentito il prelievo e l’utilizzo di risorse non rinnovabili (limitate), ovvero un modello di crescita infinita in un sistema chiuso quale risulta essere il nostro pianeta contenitore. 

Tutto risulta aggravato dagli accordi che prevedono e consentono l’emissione controllata , negoziata e consentita attraverso il pagamento di penali finanziarie (costo), sostenibile da alcuni componenti “del condominio” globale. 

Ci confrontiamo con decisioni che non sono discutibili. Sono concettualmente insostenibili. Occorre un cambio di paradigma che investa i processi culturali. 

Il cambiamento dovrà essere indirizzato quanto più possibile nella direzione di un “realismo dipendente dal modello... una realtà dove tutto è relazione” (C. Rovelli) 

Se le proprietà di un sistema sono determinate quando lo stesso sistema interagisce con un altro avendo la consapevolezza che i prodotti della mente sono solo il complesso fenomeno formato dalle interazioni tra il mondo e il nostro corpo, appare indispensabile un cambiamento da realizzare attraverso nuovi strumenti di carattere culturale che dovranno essere costruiti nello stato di...naufraghi impegnati nella costruzione di una nuova zattera, senza avere la disponibilità di modelli affidabili sui quali riconoscerci, in quanto quelli utilizzati fino ad ora, hanno mostrato una notevole percentuale di inadeguatezza che potrebbe non risultare più accettabile e soprattutto sostenibile. 

Il rischio che corriamo è quello di immaginare un mondo costruito dal”...pesce rosso dell’acquario di S Hawking” che potrebbe essere il mondo attuale realizzato sulle illusioni delle elites economiche e culturali, portatrici, anche loro come ogni essere umano, di una naturale propensione verso le illusioni interessate (l’es freudiano). 

Una riflessione più attenta non può esimersi dal considerare che il mondo dei “replicanti”, incapace di rinnovarsi, corre il rischio di affidarsi ad occasionali quanto pericolosi “dr. Stranamore” a buon mercato” che si nutrono della cieca fiducia di innumerevoli “anime dantesche” le quali seguono bendate, un araldo che suona una campana senza essere a conoscenza del motivo e della direzione del viaggio. 

Gran parte di queste “anime” manifestano una sorta di “sindrome del gregario”, per la quale attendono decisioni/ordini da un qualsiasi sedicente riformatore istituzionale. 

In un sistema globale nel quale dobbiamo avvalerci di una dipendenza epistemica (J.Hardwig) per realizzare una indispensabile “illusione della conoscenza”(S.Sloman), dovremo creare un equilibrio efficiente sul modello dei pocospini di Shopenauer. 

Sarà possibile? 

Carlo Beoni 


 

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Carlo Beoni

 

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