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Primo Percorsco

 

Sede di  Arezzo

 

L’avventura quotidiana nel mondo globalizzato contemporaneo

 

Direttore

ANTONIO BATINTI

 

Materia


   L’avventura quotidiana nel mondo globalizzato contemporaneo


      I ritmi e le modalità di incontro con noi stessi e con gli altri, che continuamente ci vengono proposti/imposti nella società globalizzata, non corrispondono alle nostre reali esigenze e attese e ai nostri ritmi nella quotidianità. I rapporti umani possono perdere consistenza e visibilità a favore della solitudine e dell’individualismo esasperato. Anche nel mondo del lavoro, con le comunicazioni internet, fatte spesso di formule burocratiche, possono scomparire la comunicazione orale, il dibattito, la comunicazione  pluridirezionale e, quindi, la mobilità e la creatività. 

    Si corre il pericolo che il profitto non venga più cercato nell’invenzione, nella differenziazione, nella creazione del bello e del meglio, ma nella riduzione dei costi, dei prezzi. Sembra che venga livellato tutto e promosso l’ovvio, il facile, il banale.

    I valori tradizionali sono giudicati troppo rigidi per il “mondo nuovo”, sempre più numerosi sono i tentativi di riscrivere la biologia. Gli gnomi della finanza suggeriscono abilmente di creare un mondo meticcio e liquido, dai contorni sfumati, un mondo di consumatori “sradicati”. Le parole magiche e accattivanti del politicamente corretto, la supremazia della formula possibile/impossibile su quella  permesso/vietato ci spingono a rallentare le nostre difese e di abbandonare lo spirito critico. 

   Ci troviamo ancora in una atmosfera generale surreale, determinata dalla pandemia e molte riflessioni ci aiuteranno  a scoprire i veri valori e gli insopprimibili bisogni dell`uomo, tra i quali la vita di relazione; potremo così ricordare che ciò che veramente conta sono i valori e gli affetti.

     La rivoluzione tecnologica porterà l’estensione del web (per ora riservato a noi “umani”) al mondo degli oggetti, in modo da fornirli di un’identità digitale, cioè di farli comunicare fra loro prescindendo da un comando umano. Le relazioni informatiche, non solo fra di loro, ma anche con noi cambieranno il nostro modo di vivere. Le numerose invenzioni di portata fantascientifica consentiranno di inserire il progresso (troppo spesso messo al servizio della violenza e della sopraffazione) sui giusti binari, sviluppando potenzialità meravigliose nei vari ambiti di applicazione dell’intelligenza artificiale.

    L’uso, non attento, eccessivo e scorretto, delle nuove tecnologie da parte dei giovani e dei giovanissimi potrebbe comportare gravi rischi e provocare effetti negativi sull’istruzione e sull’educazione, cioè sullo sviluppo della abilità cognitive e operative. Le cronache giornalistiche hanno, nel recente passato, richiamato la nostra attenzione sui rischi.   

   Possiamo permetterci, comunque, con un adeguato atteggiamento verso la tecnologia, di guardare con speranza al futuro.

    I relatori, partendo dai loro diversi osservatori, con competenze disciplinari differenti e complementari, con i loro temi e programmi, ci offrono alcuni itinerari per compiere le tappe di avvicinamento ad una sempre più adeguata comprensione delle complicazioni, che ci impediscono di scoprirne i contorni e le fattezze e dunque di sperare.

     Il primo percorso, che privilegia la prospettiva storica e sociale, esplora, in questo anno, la compresenza di tante forme diverse, soggette a squilibri e a contraddizioni, ma non prive di risorse e di speranze, se teniamo conto anche della rivoluzione tecnologica 

     La nostra comunità ad Arezzo sarà punto di partenza e di arrivo del nostro itinerario di osservazione.La differente tipologia dei contributi dei relatori permette di delineare una prospettiva di ricerca e di studio, che potrà trovare, nei prossimi anni accademici, sviluppi e approfondimenti. Cercare di riconoscere gli spessori, le correlazioni, le implicazioni dei fatti potrà risultare utile per comprendere la complessità e la complicazione della realtà vicina o lontana.


IL Direttore del Primo Percorso

                                                                 

Prof. Antonio Batinti


 

Insegnanti


ANTONIO BATINTI

già professore di Fonetica e Fonologia, e di Dialettologia italiana, all’Università per Stranieri di Perugia, dopo un’iniziale attività nel campo della Dialettologia italiana, ha svolto ricerche in linguistica italiana, con particolare attenzione all’aspetto fonetico e lessicale, in linguistica quantitativa, in linguistica e informatica, in sociolinguistica, in etnolinguistica e geolinguistica, in toponomastica, pubblicando vari articoli in diverse sedi. Dal 2002, raccogliendo l’eredità di Giovanni Moretti, è responsabile scientifico del progetto ALLI ( Atlante Linguistico dei Laghi Italiani) presso l’Università di Perugia e coordinatore locale del Progetto nazionale di Toponomastica italiana. E’ responsabile scientifico del Progetto Voxteca. Ha pubblicato numerosi volumi e contributi.



DOMENICO AVERSA, 

nato ad Arezzo il 5 set. 1953, si è laureato in Sociologia area psicosociale e della comunicazione. Formato all’Istituto di Psicosintesi di Firenze ove ha successivamente svolto attività di assistente e di formatore ai corsi interni. Formato alla Scuola Superiore di Giornalismo-Federazione Nazionale della Stampa presso l’Università degli Studi di Urbino.

     Iscritto nei registri della So.I.S. (Società Italiana di Sociologia) di cui è stato membro -per la Toscana- del Consiglio direttivo e vicepresidente. Iscritto nei registri dell’A.I.F. (Associazione Italiana Formatori).

     Libero professionista nel campo delle risorse umane e dei problemi relativi alla dimensione comunicativa, della sociologia clinica e della negoziazione dei conflitti.

   E’ docente nei corsi del Fondo Sociale Europeo. Collabora, come progettista e formatore, con Aziende ed Agenzie nazionali ed internazionali.


CARLO BEONI 

Laurea in Materie Letterarie acquisita c/o la Facoltà di Magistero di Arezzo, - collaboratore esterno per c/a un decennio, della cattedra di Sociologia del Prof Vittorio Dini, - Laurea in Sociologia acquisita c/o La Facoltà di Magistero dell’Univ. di Urbino, - Specializzazione post Lauream per Dirigenti della P.A. acquisita c/o l’Università di Siena AA2001/2002, - Docenza per numerosi anni, nelle materie di Antropologia Culturale, Sociologia, Psicologia, Storia della Medicina, nell’ambito dei corsi di Scienze Infermieristiche, Tecnici della Riabilitazione, Educatori  Sanitari, Capo Sala attivati dalla USL 8 Arezzo in convenzione con l’Università di Siena e di Firenze, -Dipendente della Cassa Mutua Artigiani e successivamente ASL 8 Arezzo per complessivi 39 anni.



GIOVANNI BIANCHINI

 insegnante, direttore didattico e dirigente scolastico, ora in pensione, ha unito il suo impegno nella scuola alla passione per la ricerca, avendo collaborato per molti anni con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, sede di Arezzo. 

     Si occupa, prevalentemente della cultura toscana dalla fine del XVI secolo a metà del XVIII, sospesa tra letteratura, scienza, circolazione delle idee ed erudizione in genere. Un lavoro “primario” rivolto soprattutto alle fonti manoscritte, ai carteggi e alle corrispondenze in genere, per lo più inedite: ne fuoriescono tante res publicae litterarum con un reticolato di relazioni e ambienti culturali dotti (accademico, di corte, di pratica scientifica, di ricerca storica, religiosa, linguistica e poetica) con il tentativo di coniugare tradizione e innovazione, antico e moderno, alle soglie del secolo dei Lumi.


FERNANDA CAPRILLI

laureata in Materie Letterarie presso l’Università degli Studi di Firenze, ha insegnato Italiano e Storia negli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore fino al 1996, dedicandosi poi ad altre attività in ambito educativo e letterario. 

     Nel campo dell’editoria scolastica ha collaborato alla Storia e Antologia della Letteratura Italiana, La scrittura e l’interpretazione, di Luperini – Cataldi – Marchiani, (Palumbo Editore, 1996-1998) e ha curato il volume relativo alla parte letteraria dell’Antologia Interpretare il mondo, per il biennio delle scuole superiori (Palumbo, 2001). 

    Da molti anni svolge attività critica in ambito letterario e artistico in relazione ad autori contemporanei. Interventi e recensioni di Fernanda Caprilli sono pubblicati su cataloghi e riviste specializzate (Nuova Antologia, Polimnia, Microprovincia, Le Muse). Ha curato recensioni mensili di testi editi da autori aretini per il ‘Settimanale di Arezzo’, dal 2010 al luglio 2014, quando ha cessato le pubblicazioni.


VALENTINA CASI

Direttrice del Museo dei Mezzi di Comunicazione del Comune di Arezzo, con laurea specialistica in Discipline Letterarie, Artistiche e dello Spettacolo, collabora, da dieci anni, nello studio, ordinamento, conservazione delle raccolte museali. Impegnata nella compilazione di cataloghi e guide, non tralascia l’organizzazione di mostre, manifestazioni e, soprattutto, la programmazione dell`attività didattica museale. Ultima collaborazione in campo editoriale è con il Prof. Fausto Casi, già Direttore del Museo, nei volumi Dalla Lente al Cinema e Il Cinema Muto tra emigrazioni e ritorni, editi rispettivamente nel 2015 e 2016.

MICHELE DI MURIA

Nel 2010 ha conseguito la laurea in filologia moderna presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi in letteratura italiana dal titolo La nona giornata del Decameron.

Vive e lavora a Firenze dove insegna Lettere dal 2010 presso la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Sacro Cuore.

FORGIONE ISANIA

 è Evolution Coach, Trainer, Autrice, Poeta, Docente di Spagnolo e di Inglese. Dopo le 2 Lauree (Lingue Straniere e Pedagogia, indirizzo psicosociologico), diventa Real Result Coach (Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni) e si specializza nel Life Coaching &Business Coaching (NLP Master Practitioner, Dinamiche a Spirale, Coach Professionista), con esperienza come Crew and Assistant con i migliori del settore, tra cui Anthony Robbins. Dal 1994, si occupa di Formazione e Crescita Personale. Crea Percorsi di Coaching per persone di ogni età e livello, con lo scopo di aiutarle ad evolvere, grazie a strumenti funzionali, che permettano  loro di Essere, realizzarsi e godersi la vita al meglio! Lavora presso Istituzioni Pubbliche, Confesercenti, CNA, UNIEL, Centri di Formazione, Learning Centres, Aziende e Privati, nel territorio e all`estero. E` autrice del Best Seller PREoccupati e vivrai meglio!, Mind Edizioni, Collana  Se vuoi puoi; delle sillogi poetiche Alfabeto, Lalli Editore,  La Possibilità,  Libro Italiano Edizioni, Crema di parole, Oceano Edizioni,  e Illimitare, Mef, L`Autore Libri Firenze.


GIOVANNI GALLI

 si è laureato con una tesi di Storia moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell`Università di Firenze. Ha insegnato Italiano e Storia negli Istituti scolastici superiori in Arezzo. E` socio dell`Accademia Petrarca e socio fondatore della Società Storica Aretina. I suoi interessi storici si sono rivolti al `900 e le sue ricerche e pubblicazioni hanno in particolare come oggetto la storia aretina negli anni del regime fascista e della seconda guerra mondiale. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo : Arezzo e la sua provincia nel regime fascista 1926-43, Firenze, 1992; Organizzazione culturale e potere podestarile: Pier Ludovico Occhini, Firenze, 2004; 25 luglio 1943:la caduta del fascismo,, Roma, 2008; La Società aretina di scienze, lettere ed arti e la sua intitolazione a Petrarca, Firenze, 2009; La Valcerfone nel secondo dopoguerra: un miracolo economico lontano, San Giovanni V., 2011; Garibaldini e tradizione garibaldina in Arezzo 1900-1930,  Roma, 2012.

Collabora con la rivista “Notizie di Storia”.


ALESSANDRO GAROFOLI 

da anni svolge attività di ricerca sulla storia sociale, politica e del Risorgimento. Laureato in Scienze politiche, lavora presso l’Università di Siena. Ha il dottorato in Scienze giuridiche storiche e sociali. Fa parte di numerosi enti culturali e di ricerca. È fra gliideatori della Società Storica e della rivista Notizie di Storia. Curatore del Dizionario Biografico Aretini e delle Bibliografie Aretine, è membro del comitato scientifico e garanzia della collana Risorgimento e società tra la Toscana e l’Europa. Impegnato in collaborazioni internazionali (p.e. col Dpt. of Political Science, Trinity College Dublin), ha scritto su molte riviste scientifiche, pubblicando oltre 160 saggi. Nel 2013 ha ricevuto il premio speciale della giuria Tagete e nel 2014 il Tagete per la saggistica. È stato insignito di premi per la narrativa. Ha svolto attività d’insegnamento. 

DANIELE IACOMONI

dopo essersi laureato in Lettere all’Università di Siena ha insegnato continuativamente dal 1987; dal 1992 insegna Italiano e Latino nel Liceo Scientifico "Giovanni da Castiglione" di Castiglion Fiorentino. Oltre alla laurea ha conseguito il diploma triennale in Scienze Religiose. Alcuni suoi articoli e contributi si trovano in riviste locali, alcune lezioni dantesche sono pubblicate in "Quaderno da Castiglione", rivista del liceo scientifico di Castiglion Fiorentino. Spinto dalla passione ha intrapreso numerosi e molteplici percorsi di ricerca  per ampliare e approfondire l’orizzonte conoscitivo. Ha offerto i suoi contributi in modo sempre disinteressato.


SANDRO FARINELLI


Storico dell’Arte e Divulgatore, grazie alla professione di guida per viaggiatori ha avuto modo di approfondire a lungo e sul campo molte e diverse tematiche legate ai grandi artisti immortali e alle loro opere, seguendone le tracce per tutta Italia. Grazie alla curiosità del pubblico di ogni età, religione, estrazione sociale, ha sviluppato un approccio non convenzionale che connette le persone all’anima delle opere e dei loro autori e autrici.
Durante il lock down, scrive e realizza il programma televisivo Visite Impossibili per un pubblico sempre più appassionato che segue da tutta Europa, tutt’ora in onda tutti i lunedì su applicazione Zoom. 
Dalla sua passione per la filosofìa ed il linguaggio simbolico quattrocentesco nasce il prezioso volume Piero della Francesca: il segreto svelato. Viaggio alchemico alla trasformazione di sé, dove sono emerse importanti novità a carico delle opere di Piero, del suo pensiero neoplatonico e delle sue relazioni.



CRISTINA MORRA 

Laureata in Economia e Commercio, con tesi in Geografia economica. Docente di ruolo di Geografia dal 1977 al 2005 presso Istituti Superiori di Arezzo e provincia. E` stata membro del gruppo di lavoro ministeriale predisposto dalla Commissione Brocca  nel periodo 1988/91. Ha realizzato il Progetto didattico Scuola/ Territorio con l’Istituto Tecnico Commerciale Buonarroti di Arezzo e il Comune di Arezzo. E` socio d`onore dell`A.I.I.G. (Associazione Italiana Insegnanti Di Geografia), per la quale ha diretto per anni la sezione di Arezzo e collaborato nel Consiglio Nazionale Centrale  e nel Consiglio Toscana. E` socia della Società Geografica Italiana di Roma e della Società Di Studi Geografici di Firenze. 

E` stata autrice della collana di testi scolastici:

L`Uomo organizza il suo ambiente, con la Casa editrice Markes Tramontana di Milano.
E` autrice, con L`editore Letizia di Arezzo, di testi-saggio:
Globalizzati, ma liberi e sviluppati, 2006, segnalato per la Saggistica al Premio Nazionale Tulliola del 2009; Il Pianeta squilibrato, 2012; L`Agricoltura nel mondo, 2014.
Con lo stesso editore aretino ha pubblicato anche: Uno sguardo su Arezzo e il suo centro storico, 2007; Emozioni visive dalla Birmania, testo fotografico di viaggio, 2011.

ANNA PINCELLI 

Architetto (laurea presso l’Università degli Studi di Firenze -1992- indirizzo: Tutela e Recupero del Patrimonio Storico e Architettonico) con specializzazione in Conservazione dei Giardini Storici, svolge attività di libera professione prevalentemente nel settore del restauro edilizio ed urbano, interessandosi degli aspetti conoscitivi, tipologici ed evolutivi delle strutture mediante ricerca storico-documentale, indagini su materiali e tecniche costruttive, metodi operativi di conservazione (ha svolto attività didattica presso le Università di Firenze e Siena) nonché di tutela, valorizzazione e catalogazione dei beni architettonici (maturando una proficua esperienza presso la Soprintendenza di Arezzo), con acquisizione di peculiari competenze su tematiche attinenti alla storia architettonica ed urbana, in particolare del territorio aretino, parzialmente confluite in specifiche pubblicazioni. Socia dell’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo (2009) e della Società Storica Aretina (2012) è autrice di numerosi saggi. 


 DANIELE SANTORI 

si è laureato a pieni voti in Matematica a indirizzo applicativo presso l’Università degli Studi di Firenze nel 1971 discutendo una tesi sperimentale sulla discretizzazione reticolare nel trattamento automatico delle equazioni differenziali alle derivate parziali del tipo ellitticoed è stato docente di Matematica, Fisica ed Informatica nei licei ininterrottamente fino al 2010, ricoprendo anche il ruolo di Commissario o Presidente di Commissioni di Maturità.

     Ha studiato solfeggio parlato e cantato, clarinetto e armonia con i Maestri P. Bicini (Conservatorio Morlacchi di Perugia), B. Panicucci (Orchestra di Palazzo Pitti, Firenze), E. Palagi (Orchestra del teatro Comunale, Firenze), svolgendo successivamente intensa attività concertistica con varie formazioni di musica da camera e orchestre sinfoniche sotto la direzione di illustri musicisti quali I. Marconi, R. Fabbriciani, K. Kraus (Kirchheimer Kammerorchester di Heidelberg, Orchestra da Camera Aretina, Quartetto di Clarinetti C. M. Von Weber, Solisti della Società Filarmonica G. Monaco di Arezzo). Collabora stabilmente con varie organizzazioni musicali di Arezzo e provincia, avendo preso parte a numerosi concerti e tournée in tutta Italia in qualità di I clarinetto solista.

     È stato presidente o membro del Consiglio Direttivo di organizzazioni culturali di varia natura (Accademia Scacchistica Aretina, Circolo Scacchi Arezzo, Coro Femminile Ars Nova Arezzo, Società Filarmonica G. Monaco di Arezzo, Società Filarmonica Ario Gigli di Monte San Savino) ed è socio fondatore della Orchestra di Fiati della Croce Bianca di Arezzo (2019). È stato direttore principale e direttore artistico dell’Orchestra a Plettro «Città di Arezzo». È autore di arrangiamenti ed elaborazione di canti popolari per vari organici strumentali.

      È studioso di storia della scienza. Ha tenuto conferenze a carattere scientifico per le scuole della Provincia di Arezzo e per vari Assessorati alla Cultura della Regione Toscana; ha pubblicato recensioni, articoli, monografie per conto di organizzazioni anche nazionali (Accademia Petrarca di Arezzo, Accademia Casentinese, Fondazione Settembrini di Cortona, AICS, UNESCO, MIUR per le scuole, UNIEL di Pratovecchio, Confesercenti Arezzo) e sulle riviste Rivista della Società Storica Aretina, Toscana Oggi, L’altra pagina, Casentino 2000. Ha pubblicato i volumi “Vittorio Fossombroni matematico”, Ed. LuoghiInteriori, Perugia 2019 su incarico dell’Accademia Petrarca di Arezzo e “Niccolò Aggiunti matematico e fisico”, Ed. Nuova Phromos, Perugia 2020, nonché il saggio In difesa di Vittorio Fossombroni su Il Pacioli, umanesimo e nuovo umanesimo Ed. Nuova Phromos, Perugia 2020 per il Centro culturale Pancrazi di Sansepolcro. Attualmente è docente do Storia della Scienza presso l’UNIEL«Enzo Ficai» di Arezzo.

     Con D.P.R. 2/06/95 è insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “in considerazione di particolari benemerenze




 

Argomenti


    DOMENICO AVERSA

    Il Dialogo interno

    Valuteremo quest’anno come la Psicosintesi anima e raggiunge le nostre parti più profonde

    anche quando la si applica alle relazioni familiari.

    Una buona parte di queste relazioni comporta sempre delle prove e inevitabili errori di

    valutazione ed è solo assumendosi dei rischi ed esplorandosi in profondità che si può imparare

    a crescere e a meglio relazionarsi con chi ci circonda.

    Succede invece che molti di noi sopprimano gli aspetti della profondità di questa relazione

    non aspirando alla pienezza o alla totalità di essa.

    Se ad esempio vogliamo che qualcuno smetta di considerarci in un certo modo, dobbiamo fare

    lo stesso con lui: non etichettare le persone o “incasellarle”.

    Quante volte ci troviamo a dire cose del tipo “dovresti essere come me...” oppure “dovresti

    fare ciò che faccio io e come lo faccio io...” invece di accettare la persona per quello che è? E’

    facile abbandonarsi a incasellare le persone; dopo di che ci si relaziona con caselle e non con

    persone.

    In questo modo non dobbiamo essere veramente presenti né temere di correre molti rischi

    nell’aprirci, perché, una volta che abbiamo incasellato qualcuno, si siano incasellati a nostra

    volta. Si sa, del resto, che le caselle non hanno grandi capacità di relazione. Per fortuna è vero

    anche il contrario: se si accetta qualcuno per ciò che è, allora gli si dà modo di trattarci

    ugualmente. Se riconosciamo e rispettiamo la sua unicità e la sua individualità, predisponiamo

    lo scenario adatto per l’insorgere dell’amore e ci apriamo alla possibilità del cambiamento,

    che è spesso il vero motivo della nostra paura...

    Bibliografia essenziale: Roberto Assagioli, Comprendere la Psicosintesi, ed. Astrolabio


    CARLO BEONI

    Il pensiero scientifico può cambiare il mondo ?

    In una società dove si “corre il pericolo che tutto venga livellato e promosso l’ovvio ed il

    banale” A.Batinti, si rende necessario un cambiamento profondo nella strategia della ricerca

    scientifica come della cultura generalmente intesa.

    “La realtà in cui viviamo ha un contenuto scientifico sempre in crescita e l’innovazione

    rappresenta un fattore determinante della cultura della nostra società”.

    La recente pandemia da Covid19, ha contribuito alla crescita di interesse generale per la

    ricerca e l’innovazione aprendo scenari che  presuppongono un cambiamento non più

    solamente dichiarato, di maniera, funzionale ad una risposta superficiale agli interrogativi che

    si sviluppano all’interno di un dibattito riservato agli “addetti ai lavori” , laddove, al contrario,

    risulta necessario coinvolgere le istituzioni e la politicaa tutti i livelli, considerando anche la

    componente demagogica.

    La crisi prima di carattere sanitario, poi economica e sociale generata dal covid, ha

    segnalato la frattura esistente fra la produzione di risorse tecnologiche e la in-capacità dei

    decisori di utilizzarle con il miglior risultato possibile per tutta la comunità.

    La pandemia che ancora andiamo vivendo ha evidenziato con maggior forza, l’esigenza di

    costruire un equilibrio virtuoso fra l’indipendenza della scienza, il controllo della politica

    quale promotore/finanziatore della ricerca di base e le scelte della ricerca applicata, la quale

    dovrà corrispondere ai bisogni diffusi dei cittadini del mondo e non solamente agli interessi di

    oligopoli in grado di imporre scelte spesso foriere di sisstri economici e/o ambientali.

    Proseguendo il percorso avviato nell’AA 2020/21 verrà avviata una escursione sulla

    possibile costruzione di una scienza ecologica introducendo concetti riguardanti l’entropia, la

    sintropia e l’illusione della conoscenza”.

    Bibliografia:

    M. Buscema, G.Peri, Ricerc scientifica e innovazione, Rubbettino scientifica


    E.Boncinelli, A.Ereditato, L’infinito gioco della scienza, Il Saggiatore

    E. Tiezzi, Fermare il tempo, Raffaello

    L. Fantappie, Cos’è la sintropia, Di renzo Editore

    S. Sloman, P.Fernbach , L’illusione della conoscenza, Raffaello Cortina

    E. Cattaneeo, Armati di scienza, Raffaello Cortina”

    GIOVANNI BIANCHINI

    Le “strade del sapere” in Arezzo tra ‘600 e ‘700

    Proseguono alcune considerazioni sulla storia della cultura in Arezzo. Le Scuole, religiose

    e comunali, la Badia (Santa Flora e Lucilla e S. Maria in Gradi), il Seminario, sono alcune

    delle istituzioni comunali con le quali e attraverso le quali il sapere delle idee, la ricerca di

    strade nuove, si fanno proposta e circolano negli ambienti dotti cittadini e nella Toscana del

    Tempo.

    Prevista la visita a una Biblioteca o Archivio cittadino, per vedere ed esaminare alcune

    fonti manoscritte che vengono utilizzate nelle lezioni.

    Bibliografia consigliata: Arezzo nel Seicento. Una città nella Toscana dei Medici, a cura di

    Luca Berti e Giovanni Bianchini, San Giovanni Valdarno, Industria Grafica Valdarnese-

    Società Storia Aretina, 2012.


    FERNANDA CAPRILLI

    Gli uomini contro i loro mali (epidemie e pandemie)

    La storia dell’uomo è stata caratterizzata da moltissime epidemie e pandemie prima di

    quella determinata dal SARS-COV-2, causa del COVID 19.

    Nella prima parte del Corso ricorderemo in rapida sintesi le principali di esse a partire dal

    Medioevo - la peste, la lebbra, il vaiolo, la Spagnola, il colera, solo per citare quelle che

    hanno causato milioni di vittime -, per soffermarsi poi in particolare sulla Peste che per secoli

    ha devastato le popolazioni europee frenandone lo sviluppo, con conseguenze economico-

    sociali di notevole rilievo (si veda la peste del 1347 – 50).

    Ripercorreremo i caratteri di questa pandemia attraverso la descrizione di autori famosi che

    ne sono stati testimoni (Boccaccio) o che hanno attinto a fonti dell’epoca (Defoe, Manzoni) o

    hanno letto nella peste una metafora in cui il presente continua a riconoscersi (Camus).

    A questo proposito saranno analizzati i seguenti testi:

    1. G. Boccaccio, La descrizione della peste (Decameron, Introd. alla Prima Giornata);

    2. D. Defoe, La peste di Londra (1665);

    3. A. Manzoni, I Promessi Sposi, capp. XXVIII, XXXI, XXXII;

    4. A. Camus, La Peste: analisi dei principali personaggi del romanzo.

    Conclusioni

    È possibile oggi contrastare il diffondersi di epidemie? Il rispetto per l’ambiente e per la

    natura sono i capisaldi per un effettivo contrasto alla loro diffusione, ma a questi devono

    essere aggiunte regole di comportamento individuale e sociale dalle quali una società

    globalizzata non può prescindere.

    Bibliografia

    Scipione Guarracino, Dal Medioevo all’Età moderna, Bruno Mondadori Editore, 1983;

    Daniel Defoe, La peste di Londra, Asterios editore, 2020;

    Albert Camus, La Peste, Bompiani 2020;

    Boccaccio e Manzoni un’edizione a scelta.


    VALENTINA CASI

    L’importanza dell’utilizzo consapevole di una grande risorsa: la storia del computer

    Accendere il computer, controllare la posta elettronica e trascorrere tempo sul web sono

    azioni ormai insite nel nostro quotidiano. Per apprezzarle ed utilizzarle con più


    consapevolezza è però necessario fare alcuni passi indietro riflettendo su come siamo arrivati

    ad aver tanto a disposizione e su come possiamo sfruttarlo e difenderci al meglio; un percorso

    storico-didattico nato e pensato per portarci ad un UTILIZZO CONSAPEVOLE di questa

    grande risorsa.

    Primo Incontro LA PRIMA RIVOLUZIONE: dal graffito alla stampa

    Secondo Incontro LA SECONDA RIVOLUZIONE: la macchina per scrivere

    Terzo Incontro LA TERZA RIVOLUZIONE: lo sviluppo del calcolatore ed i primi personal

    computer

    Quarto Incontro APPLE E MICROSOFT: storia di due colossi informatici

    Quinto Incontro L’USO CONSAPEVOLE DEL COMPUTER OGGI: la sottile linea fra i

    social ed il cyberbullismo


    MICHELE DI MURIA

    Ricreare il mondo narrando: il Decameron di Boccaccio e l’avventura dell’umana commedia

    tra amore, fortuna e ingegno

    Il corso offrirà una visione d’insieme del capolavoro di Boccaccio e, attraverso la lettura

    commentata di alcune novelle scelte, saranno messi in rilievo temi, personaggi, ambienti e

    spunti che creano uno specchio della civiltà del Trecento, in cui anche l’uomo contemporaneo

    può trovare riflessa la propria immagine.

    Suggerimenti bibliografici

    G. Boccaccio, Decameron, a cura di V. Branca, Mondadori, Milano 1985

    G. Boccaccio, A. Busi, Il Decamerone, BUR, Milano 1990

    V. Branca, Boccaccio medievale e nuovi studi sul Decameron, Sansoni, Firenze 1956

    A. Duranti, Boccaccio in Sei conversazioni di letteratura italiana al Gabinetto G.P.

    Vieusseux, Società editrice fiorentina, Firenze 2015

    M. Santagata, Boccaccio. Fragilità di un genio, Mondadori, Milano 2019


    ISANIA FORGIONE

    Centra il tuo centro!

    Uno sguardo attento su di noi per far emergere e sviluppare la forza che ci aiuta a sfidare

    gli ostacoli e a godere l`avventura della Vita di tutti i giorni, passando dalla teoria alla pratica!

    Obiettivi : Comprendere l`importanza di focalizzare lo sguardo sulla nostra Essenza,

    comprendendo che le convinzioni e le emozioni determinano il nostro comportamento. Come

    possiamo sviluppare la capacità di colpire il Centro, affrontando le difficoltà, vivendo il

    dolore e godendo della Gioia, apprezzandoci e sapendo valorizzare la nostra Forza interiore?

    La Vita è un`avventura quotidiana... tutta da Vivere!

    Contenuti: Allenare lo sguardo; Il potere delle convinzioni e delle emozioni; La gestione della

    fisiologia; Il focus della mente; Cedere al dolore e superare gli ostacoli; Frequentare se

    stessi, in linea con ciò che è importante; L`umorismo nella vita, strumento prezioso; Passare

    dalla teoria alla pratica!

    Bibliografia utile : Livio Sgarbi, “Dai colore alla tua Vita!” ; Claudio Belotti, “Super You”

    ; Isania Forgione, “PREoccupati e Vivrai Meglio!”


    GIOVANNI GALLI

    Democrazia è partecipazione

    Va subito chiarito che il tema che affrontiamo è una carrellata storico-sociale sull’idea di

    democrazia all’interno di un discorso che ci prepara al futuro, sapendo bene che chi si

    interessa di ricerche storiche del futuro non ha la più pallida idea. Dopo aver studiato e

    imparato la storia, al massimo possiamo dire che potrà accadere qualcosa di brutto, ma non

    quello che immaginiamo.


    Nello spazio breve dei nostri incontri proveremo a descrivere l’evoluzione che dalle idee

    degli antichi filosofi greci e dall’Atene di Pericle ci ha portato a società come le nostre, che si

    definiscono democratiche. Naturalmente questo ci porta a ragionare sulle nostre democrazie:

    se siano compiute, se manchi loro qualcosa e quale sia il punto su cui cambiare, se siano

    ridotte all’atto di andare a votare e cosa significhi nel profondo essere democratici. Ciò vuol

    dire ragionare sull’oggi, ma anche sull’oggi quelli che fanno ricerca storica di solito non ne

    sanno niente. Altrimenti farebbero un altro mestiere.

    È certo, comunque, che siamo nati nella democrazia, alla quale siamo arrivati dopo aver

    attraversato nelle varie epoche differenti forme di governo e molte lotte per i diritti politici e

    sociali. Ed è certo che con la seconda metà del XX secolo abbiamo avuto la fortuna di vivere

    in un’epoca la più pacifica e prospera nella storia dell’umanità. Anche se non pochi eventi

    degli ultimi anni ci disorientano e ci paralizzano, un futuro migliore è possibile, ma, a

    differenza di venti o trent’anni fa, non possiamo darlo per scontato. Quelli che viviamo non

    sono tempi ordinari.

    Bibliografia

    Yascha Mounk, Popolo vs Democrazia. Dalla cittadinanza alla dittatura elettorale, Milano,

    Feltrinelli, 2018

    Ilvo Diamanti, Democrazia ibrida, Bari, Laterza, 2014

    Paul Ginsborg, La democrazia che non c’è, Torino Einaudi, 2006

    John Lukacs, Democrazia e populismo, Milano, Longanesi & C., 2006

    John Dun, La democrazia: storia di un’idea dal VI secolo a. C. ad oggi, Venezia,

    Marsilio, 1996.


    ALESSANDRO GAROFOLI

    Tragedie da rimuovere

    Stragi da tenere nascoste: in questa serie d’incontri approfondiremo alcuni dei tanti episodi

    nei quali le istituzioni hanno avvertito la necessità di occultare gli avvenimenti; depistare,

    falsificare la Storia. “Rimozioni”, ha scritto Franzinelli. Prezzi da pagare allo sviluppo

    economico e al cosiddetto “progresso” (non sempre tale), difesa del sacro interesse nazionale

    o diplomatico quanto d’interessi personali. Abbiamo scelto casi nei quali la verità è

    parzialmente emersa. Tardi per ottenere la dovuta applicazione della giustizia.

    Come gli altri anni, abbineremo al racconto, critico, degli eventi, materiale audiovisivo e il

    dialogo con i partecipanti. Che troviamo sempre assolutamente produttivo.

    1. Il colera nell’Ottocento. A seguito di spedizioni inglesi in India, il “morbo asiatico” si

    diffuse nel mondo. Mentre il secolo industriale faceva lievitare la popolazione, nelle maggiori

    città la quantità di rifiuti non andò di pari passo con la capacità di smaltirli. Così da

    moltiplicare i germi, terreno fertile per le epidemie.

    Negli anni Trenta i governi dei piccoli Stati italiani e le loro autorità sanitarie provarono a

    difendersi dal contagio. Quelli attivi negli scambi con le altre nazioni stabilirono cordoni

    sanitari e la quarantena per le navi provenienti dalle zone infette. La Toscana e altri esecutivi

    spedirono medici nei Paesi europei colpiti, onde studiare il decorso e le misure da adottare.

    Nel 1835 il cordone protettivo venne violato da contrabbandieri malati e l’epidemia si estese

    da Nizza al Piemonte, Genova e Livorno. Un gruppo di livornesi fuggì a Pisa, che si prese

    quindi il male e lo trasmise nella capitale e a Lucca. Poi fu la volta di Napoli. Lo Stato del

    Papa reagì e organizzò un cordone sanitario, insieme alla Sicilia. Il miglioramento portò

    all’eliminazione delle barriere protettive, ma nella primavera del 1837 il contagio colpì ancora

    Napoli, la  Calabria  e la Sicilia. In estate il morbo giunse a Roma.


    Arezzo fu colpita soprattutto nel 1855. Grazie al prof. Francesco Sforzi, scienziato aretino,

    “il medico dei poveri”, si sperimentarono soluzioni innovative. Parleremo anche di questo

    singolare caso e dell’atteggiamento omissivo delle autorità.

    Bibliografia: Borghi L., Umori, Roma, 2012; Tognotti E., Il mostro asiatico. Storia del

    colera in Italia, Bari, 2000; Garofoli A., Francesco Sforzi: scienziato al servizio della

    comunità, “Il Cesalpino”, pp. 63-70, vol. 2002.

    2. Il massacro di Biscari. Fu un crimine, non un atto di guerra, attuato da soldati statunitensi

    in Italia nel secondo conflitto mondiale. Rimasero uccisi quasi ottanta prigionieri, fra italiani e

    tedeschi, il 14 luglio 1943, nelle campagne nei pressi di Biscari (Acate), provincia di Ragusa.

    Un cappellano, W.E. King, s’imbatté nei cadaveri. Prigionieri, incolonnati per l’interrogatorio

    di prassi, fucilati senza processo.

    Giuseppe Giannola, superstite, alla fine delle ostilità consegnò al Comando dell’Aeronautica

    il resoconto della vicenda, senza essere ascoltato. Non si arrese: aiutato dal figlio raccontò

    tutto al procuratore militare di Padova, che aveva aperto un procedimento in seguito alla

    testimonianza di un sopravvissuto ad un ulteriore eccidio.

    Bibliografia: Augello A., Uccidi Gli Italiani, Milano, 2009; Bartolone G., Le altre stragi. Le

    stragi alleate e tedesche nella Sicilia del 1943-1944, Bagheria, 2005; Anfora D., Pepi S.,

    Obiettivo Biscari: 9-14 luglio 1943: dal ponte Dirillo all’aeroporto 504, Milano, 2013.

    3. Crimini di guerra nazifascisti rimossi e non puniti. Al tramonto degli anni Quaranta del

    XX secolo quasi settecento fascicoli processuali sui crimini di guerra nazifascisti furono

    nascosti presso la Procura generale militare, a Roma. Contenevano informazioni su eccidi,

    saccheggi e altri delitti commessi in Italia durante l’occupazione.

    Atrocità perpetrate da tedeschi e collaborazionisti della RSI: risposte alle azioni dei

    partigiani e terrorismo preventivo. Stragi in casolari isolati, villaggi, razzie, saccheggi, stupri.

    Agli eccidi si affiancò la giustizia tradita: la documentazione fu riscoperta solo nel 1994,

    lasciando che, tranne rare eccezioni, i persecutori morissero senza pagare, e fosse ritardata la

    ricostruzione storica.

    Bibliografia: Franzinelli M., Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: impunità e

    rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001, Milano, 2003.

    4. Portella della Ginestra. Strage datata 1 maggio 1947, nel comune di Piana degli Albanesi

    (PA). La banda di Salvatore Giuliano sparò contro contadini riuniti per la festa del lavoro:

    undici morti e numerosi feriti. I motivi, mai del tutto chiariti, stavano nell’avversione del

    bandito nei confronti dei comunisti, nelle intenzioni della mafia, nell’autonomismo e nella

    volontà reazionaria di conservare gli equilibri potestativi nel nuovo quadro politico e

    istituzionale. Per decenni sono state occultate le connivenze di ambienti politici della Sicilia e

    degli USA, volte a impaurire i contadini che chiedevano la terra e migliori condizioni di

    lavoro.

    Bibliografia: Casarrubea G., Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella

    della Ginestra, Milano, 2007; Casarrubea G., Portella della Ginestra: Microstoria di una

    strage di Stato, Milano, 2002; La Bella A., Mecarolo R., Portella della Ginestra. La strage

    che ha cambiato la storia d’Italia, Milano, 2003; Petrotta F., La strage e i depistaggi. Il

    castello d’ombre su Portella della Ginestra, Roma, 2009.

    5. Cernobyl. Valerij Legasov, ingegnere, consigliere scientifico, è l’eroe “celato” della

    vicenda. Nella Guerra fredda l’URSS secretava i programmi nucleari, civili e militari, non

    dando informazioni sugli incidenti accaduti. Con l’interesse nazionale su tutto, occorreva non

    pubblicizzare le pecche del regime. Nonostante la nuova dirigenza avesse a capo Michail

    Gorbačëv, i responsabili non informarono l’opinione pubblica e gli scienziati. Aggravando il

    disastro.

    L’incidente avvenne di notte, il 26 aprile 1986. Non fu comunque possibile evitare la

    divulgazione della notizia e le conseguenze per il prestigio sovietico: le nubi radioattive

    coprirono l’Europa e contribuirono al crollo del sistema totalitario.


    Un rapporto ONU cita 65 morti e oltre 4.000 casi di tumore della tiroide, fra gli 0 e 18 anni

    al tempo della tragedia. Associazioni internazionali parlano di 6.000.000 di perdite su scala

    mondiale in settant’anni, includendo altri carcinomi riconducibili alle radiazioni.

    Bibliografia: Piers P.R., Catastrofe. La vera storia di Chernobyl, Milano, 1994; Plokhy

    S., Chernobyl. Storia di una catastrofe, Milano, 2019.


    DANIELE IACOMONI

    Approfondimento di alcuni temi danteschi

    a cominciare da una piccola galleria di personaggi dell`Inferno, da completare gradualmente

    negli anni accademici successivi con le altre due cantiche (Purgatorio, Paradiso).

    Nel primo ciclo di lezioni:

    Inferno, Canto I: Virgilio nella selva oscura;

    Inferno, Canto V: Francesca da Polenta;

    Inferno, Canto X: Farinata degli Uberti;

    Inferno, Canto XIX: Niccolò III;

    Inferno, Canto XXVI: Ulisse.

    Nel secondo ciclo di lezioni:

    Purgatorio, III: Manfredi di Svevia:

    Purgatorio,  V: Iacopo del Cassero, Buonconte da Montefeltro, Pia dei Tolomei;

    Purgatorio,  XI: Omberto Aldobrandeschi, Oderisi da Gubbio, Provenzano Salvani;

    Purgatorio,  XXII: Stazio;

    Purgatorio,  XXVI: Guido Guinizzelli, Arnaldo Daniello.


    LUCREZIA LOMBARDO

    Per un’interpretazione del fenomeno religioso. Viaggio attraverso le immagini che

    raccontano il rapporto tra l’uomo e il divino

    Il corso, articolato in cinque incontri di due ore ciascuno, intende analizzare le modalità

    attraverso cui il soggetto contemporaneo fa esperienza del fenomeno religioso, creando

    quell’apparato simbolico che conferisce senso “al divino” e, parallelamente, all’esistenza su

    questa terra. Le lezioni costituiranno dunque un viaggio alla scoperta delle differenti

    immagini religiose e sacre che l’uomo crea, per interpretare se stesso ed il rapporto con il

    mondo e con la trascendenza.

    Durante il seminario ci soffermeremo, in particolare, ad approfondire i concetti di “sacro”,

    “divino”, “coscienza”, “persona”, “alterità”, “infinito”, “morte”, “tempo”, “senso”, in modo

    tale da poter comprendere gli elementi essenziali che caratterizzano “il vissuto religioso” in

    ogni epoca storica. Grazie al contributo di autori come Eliade, Levinas, Heidegger, ma anche

    come Marx e quei pensatori che hanno approcciato criticamente “l’universo religioso”, il

    seminario si propone di ripercorrere tutte le correnti che, nel corso della storia della filosofia,

    hanno interpretato il legame tra “l’ uomo” ed “il divino”. In particolare verranno esplorati gli

    approcci empiristico, illuministico, idealistico, critico-trascendentale, marxista, neopositivista,

    ontologico-esistenziale, fenomenologico ed ermeneutico al sacro.

    Breve bibliografia:

    E. Levinas, Totalità e Infinito. Saggio sull’esteriorità, Jaca Book, Milano 1990

    E. Levinas, Dio e la filosofia, Jaca Book, Milano 1986

    A. Fabris, Filosofia delle religioni. Come orientarsi nell`epoca dell`indifferenza e dei

    fondamentalismi, Carocci, Roma 2012

    G. Ferretti, La filosofia di Levinas. Alterità e trascendenza, Rosenberg & Sellier, Torino 2010

    J. Greisch, Le Buisson ardent et les Lumières de la raison. L`invention de la philosophie de la

    religion, Cerf, Paris 2004


    CRISTINA MORRA

    Afghanistan: cerchiamo di "capirci qualcosa"

    Il ritorno dei TALEBANI   nello sfortunato Paese asiatico è  oggetto di diffusa paura

    nell`opinione pubblica occidentale e di grande incertezza nella politica internazionale ed

    anche di articoli e dibattiti  da parte di militari e giornalisti, ma la realtà è molto complessa e,

    per capire l"OGGI", bisogna andare molto INDIETRO  NEL TEMPO e studiare prima gli

    aspetti geografici, etnici e storici di quella lontana  regione che sta, da decenni, condizionando

    il mondo.È quello che cercheremo di fare, nei nostri incontri, con l`aiuto della GEOGRAFIA e

    della STORIA e con le riflessioni di esperti sull`ATTUALITÀ.

    L`attuale "sistema mondo", un "modello" da cambiare

    Introduzione e contenuti. La pandemia causata dal COVID-19 ha dato un forte scossone alle

    nostre abitudini e certezze  e sta ridefinendo non solo i comportamenti individuali e sociali,

    ma anche gli spazi globali e il rapporto "uomo/ambiente", evidenziando inoltre con chiarezza

    i limiti del mondo globalizzato  contemporaneo,  i cui errori sono noti da tempo, anche se

    risultano amplificati dalla crisi in atto. Il corso,  partendo dalle considerazioni attuali e

    riprendendo alcuni temi degli anni precedenti,  vuole riflettere in merito e cercare, attraverso

    gli scritti di studiosi ed eminenti personalità,  i radicali e urgenti correttivi alla "economia

    distruttiva" e alla" globalizzazione squilibrata",  per definire un nuovo " sistema di valori 

    umani ed ambientali", capace di preparare un "mondo migliore".

    Bibliografia. Stralci dal fascicolo "geografie del covid 19", a cura di Simone Buzzati, 

    Università  di Roma Tor Vergata, 2020; Andrea Tornielli, Giacomo Galeazzi, Papa

    Francesco questa economia uccide, PIEMME, 2015; Encicliche di papi precedenti  sulla

    dottrina sociale della chiesa; Interviste e scritti di Papa Francesco su problemi ambientali e

    sociali odierni; Achille Rossi,  Il mito del mercato; Cristina Morra, Globalizzati,  ma liberi e

    sviluppati?, Letizia editore,  Arezzo, 2006.


    ANNA PINCELLI

    Arezzo, note di storia urbana. Trasformazioni urbanistiche ed edilizie tra la seconda metà

    dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.

    1) L’arrivo della ferrovia e la modernizzazione della Città dopo l’Unità d’Italia.

    L’adeguamento dell’impianto urbano, connesso all’ubicazione della stazione ferroviaria,

    produce radicali cambiamenti in tutta la parte meridionale della città murata, a valle del

    tracciato dell’antico circuito duecentesco (futura via Garibaldi), operando il primo grande

    strappo con la città storica: il piano regolatore del 1867 e l’apertura di via Guido Monaco.

    2) Sviluppo e continuità: i grandi interventi restaurativi in Città tra la fine del secolo XIX e

    l’inizio del XX.

    A cavallo dei due secoli, nella borghese Città in sviluppo, mentre l’espansione extra moenia

    determina nuove lacerazioni con l’impianto urbano antico, quali l’abbattimento di due porte

    urbiche, si registra un progressivo processo di adattamento e sistemazione dei principali

    monumenti cittadini mediante importanti interventi di consolidamento e “ammodernamento”

    finalizzati, nel complesso, a migliorare l’aspetto e il decoro urbano.

    3) La Città negli Anni Trenta del XX secolo: tra ripristino stilistico e rinnovamento.

    La restituzione dell’immagine medievale perduta e la creazione del «nuovo» volto «antico»

    della città storica, sotto l’attenta regìa del podestà Occhini; le demolizioni, gli sventramenti, la

    nuova viabilità e la costruzione di moderni e funzionali edifici pubblici: aspetti contrapposti

    del multiforme processo di modernizzazione.

    4) Dalla Città «blindata» alle ferite della guerra.

    La messa in opera di misure cautelari di protezione a tutela dei monumenti, nell’imminenza

    del secondo conflitto mondiale, non riuscirà a preservare sufficientemente dalle immani

    distruzioni inflitte dalla guerra.


    5) La difficile ricostruzione post-bellica.

    Le lacerazioni provocate nel tessuto urbano dai bombardamenti aerei e la successiva

    ricostruzione divengono presupposti per lo sviluppo e l’assetto attuale, sintesi di ricuciture

    operate nella città storica.

    Bibliografia essenziale:

    1980 A. ANDANTI, E. AGNOLUCCI, P. CASINI, M. ROTTA, Progetti e trasformazioni

    edilizie in Arezzo dal periodo napoleonico ad oggi, Galleria Comunale Arte Contemporanea,

    dattiloscritto, 1980

    1984-87 F. ROSSI, Momenti della vicenda urbanistica aretina, estratto da Notiziario turistico

    e Corriere Aretino, 1984-1987, luglio 1987

    1986 V. FRANCHETTI PARDO, Arezzo. Le città nella storia d’Italia, Roma-Bari, Laterza,

    1986

    1985 O. FANTOZZI MICALI, Interventi nelle città toscane tra le due guerre (1922/1942):

    Arezzo, pp. 50-63, in: Fascismo e centri storici in Toscana, Firenze, Alinea, 1985

    1993 G.A. CENTAURO, P. ROSELLI, ETC., Arezzo tra passato e futuro. Un’identità nelle

    trasformazioni urbane (convegno Arezzo, gennaio 1993), Napoli, ESI, 1993

    1995 E. DROANDI, Arezzo distrutta 1943-44, Cortona, Calosci, 1995-2000

    1998 O. FANTOZZI MICALI, Piani di ricostruzione e città storiche 1945-1955, cap. terzo:

    Arezzo, pp. 65-82, Firenze, Alinea, 1998

    1999 G.A. CENTAURO, Il ripristino stilistico tra architettura e ideologia: Giuseppe

    Castellucci, pp. 241-262, in Protagonisti del Novecento aretino (a cura di L. Berti) atti del

    ciclo di conferenze Arezzo ottobre 1999 - novembre 2000, Firenze, Olschki, 2004

    2009 G.A. CENTAURO, 1900-2000 La rivoluzione aretina del restauro, pp. 23-34, in: Arte

    in Terra d’Arezzo. Il Novecento (a cura di Liletta Fornasari e Giovanna Uzzani), Firenze,

    Edifir, 2009


    DANIELE SANTORI

    Profili di donne di gran valore

    Il corso prende in esame i casi, fra i tanti, di donne che, pur dotate di capacità intellettive

    superiori, sono state maltrattate, sfruttate, misconosciute o discriminate a causa di ostacoli e

    pregiudizi di stampo maschilista e misogino diffusi nel tempo negli ambienti sociali ed

    accademici di molti Paesi della nostra civiltà occidentale – pregiudizi incredibilmente vivi fin

    quasi ai giorni nostri – con leggi e regolamenti ottusamente discriminatori che addirittura

    negavano al sesso femminile il diritto all’istruzione. Alcune di loro sono tuttavia riuscite

    grazie alla loro tenacia ad ottenere risultati di assoluto rilievo in vari campi, compreso quello

    scientifico. A donne come Artemisia Gentileschi, Ipazia di Alessandria, Henrietta Leavitt,

    Annie Cannon, Lise Meitner, Susan Burnell, Vera Rubin, Mileva Marič, Augusta Ada Byron

    (sì, proprio la figlia del grande poeta lord Byron!) e tante altre la società e la scienza moderna

    devono molto, anche in campi di grande attualità come la materia oscura, l’informatica, la

    fisica delle particelle, l’astrofisica. Purtroppo, poche di loro hanno visto riconosciuti i loro

    meriti, e comunque non in forma adeguata e non subito. Al contrario esse sono state vittime

    dell’arroganza, prepotenza e violenza maschile o hanno dovuto assistere impotenti alla gloria

    di illustri scienziati insigniti delle più alte onorificenze (compreso il premio Nobel) ottenute

    grazie alle loro intuizioni ed al loro oscuro lavoro, senza che ad esse fosse riconosciuto alcun

    merito. L’impegno anche civile di alcune di esse – di cui oggi si cominciano a vedere i frutti –

    ha notevolmente contribuito all’emancipazione femminile in campo non solo accademico.

    [ 1- Ipazia di Alessandria e Artemisia Gentileschi; 2- Lise Meitner; 3- Harrietta Swan Leawit

    e April Jump Cannon; 4- Mileva Marič;  5- Augusta Ada Byron e Vera Rubin].

 

Calendario

RIPARTIAMO IN PRESENZA
 IL GIORNO 9 OTTOBRE INAUGURAZIONE DELL`ANNO ACCADEMICO 2021 - 2022
DAL GIORNO 12 OTTOBRE RIPRENDONO LE LEZIONI.    
Occorre: GREEN PASS,Mascherine,distanziamento
NOVEMBRE
2 Martedi MORRA
3 Mercoledi IACOMONI
4 Giovedi DI MURIA
9 Martedi MORRA
10 Mercoledi IACOMONI
11 Giovedi DI MURIA
16 Martedi BEONI
17 Mercoledi LOMBARDO
18 Giovedi GALLI
23 Martedi BEONI
24 Mercoledi LOMBARDO
25 Giovedi GALLI
30 Martedi BEONI